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Sport

Il tedesco-marocchino ha trascinato anche i compagni
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

Tre punti fondamentali, una boccata di ossigeno puro che vale doppio perché ottenuta contro una diretta concorrente per la salvezza. La Sampdoria grazie alla vittoria di Venezia sale a quota 29 punti in classifica, in coabitazione con i “cugini” dello Spezia e a sette lunghezze dal terz’ultimo posto, occupato dai lagunari che tuttavia devono ancora recuperare la partita con la Salernitana all’Arechi.

Ecco perché ancora nulla di definitivo è stato fatto. Ma una sconfitta per la Samp avrebbe significato precipitare nel baratro, in una spirale perversa difficile da gestire anche per Giampaolo. Che, invece, a Venezia le ha azzeccate davvero tutte: da Audero a Ferrari, da Ekdal (acciaccato) a Sabiri: le scelte dell’allenatore si sono rivelate efficaci, in primis per merito dei calciatori, di cui il tedesco-marocchino è l’emblema.

Abdelhamid Sabiri ha messo in campo quella “fame” e quella smania di emergere che hanno trascinato anche i compagni: è vero che il portiere e i difensori del Venezia sono stati un disastro, ma lui era lì, pronto ad azzannarli, a credere in quei palloni impossibili da recuperare, da cui invece sono scaturiti entrambi i gol blucerchiati.

Dopo alcuni spezzoni disputati partendo dalla panchina, alla prima da titolare Sabiri non ha deluso le attese, anzi, le ha migliorate, confermando quanto di buono veniva raccontato sul suo conto. L’ex ascolano adesso chiede strada e va verso la conferma con la Roma, alla ripresa del campionato dopo la sosta.

Due settimane di lavoro a Bogliasco per Giampaolo e la sua squadra senza gli otto nazionali: Askildsen, Bereszynski, Colley, Ekdal, Rincon, Sensi, Thorsby e Yoshida.

Di certo comunque il clima sarà migliore, come ben sintetizzato dall’immagine del presidente Marco Lanna in tribuna a Venezia che soffre e poi gioisce con il figlio. Il futuro della Sampdoria non è ancora del tutto cambiato, in campo e fuori, ma l’aria che si respira è, fortunatamente, completamente diversa, come ha testimoniato la straordinaria partecipazione dei tifosi al “Penzo”.