Problemi reiterati al ginocchio sinistro per Andrea Conti, stiramento al polpaccio per Sebastian Giovinco, stato di forma precario per Stefano Sensi, gravi lacune per Giangiacomo Magnani. L’unico a salvarsi parzialmente, sinora, è stato Abdelhamed Sabiri, solo qualche lampo per Tomas Rincon.
Per il resto l’evoluzione del campionato ha sancito il “fallimento” del mercato di gennaio, la cui responsabilità non è certo riconducibile a Marco Lanna, che ha dovuto muoversi senza risorse finanziarie, bensì al peccato originale estivo, quando la Sampdoria è stata costruita malamente senza tenere conto delle reali esigenze tecniche della squadra.
A tutto ciò vanno aggiunte le defezioni forzate di Damasgaard e Gabbiadini, oltre ai ripetuti stop, nell’arco della stagione, di Albin Ekdal, elemento essenziale per gli equilibri tattici della Samp. A mancare per un mese è stato anche Omar Colley, impegnato in Coppa D’Africa.
La crisi della Sampdoria affonda le radici anche e soprattutto in queste situazioni, che hanno inciso pure sul ribaltone D’Aversa-Giampaolo in panchina.
Nonostante tutto, la salvezza è ancora ampiamente alla portata della Sampdoria, padrona del proprio destino con sette lunghezze di vantaggio sulla zona calda. Ma i blucerchiati devono fare punti con Salernitana e Verona, perché poi il calendario si fa ancora più arduo.
I tifosi si stanno mobilitando, oltre ai quasi 10.000 mini abbonamenti, si aggiunge la prevendita dei biglietti che sta andando a gonfie vele, come chiesto dalla Federazione dei club blucerchiati che ha emesso un comunicato per chiamare a raccolta il pubblico, ma anche per spronare i giocatori ad evitare le desolanti prestazioni degli ultimi tempi.