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Sport

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di Stefano Rissetto

Se la posizione di classifica della Sampdoria non è esaltante, specie alla luce del rientro della Salernitana nella lotta salvezza, la situazione societaria non è priva di aspetti problematici. Il bilancio 2021 si è infatti chiuso con un passivo di 24.414.986 milioni, mentre nel documento contabile pubblicato sul sito si parla esplicitamente di "continuità aziendale" vincolata a tre condizioni: "1) completamento degli adempimenti legati all'iscrizione al campionato; 2) mantenimento del diritto sportivo alla partecipazione alla serie A 2022/23; 3) raggiungimento degli obiettivi in base ai quali sono stati fissati i piani aziendali, in attesa che si pervenga alla finalizzazione dell'attività in essere da parte del trust Rosan per addivenire a un cambio di proprietà del club>". Insomma, senza salvezza sul campo, rapida cessione e conseguenti rientro dal passivo e dai debiti e aumento di capitale da parte dei nuovi proprietari, il futuro della società fondata il 12 agosto 1946 è a rischio come non mai.

Il passivo di esercizio è importante, ma a preoccupare è anche il complesso di esposizione finanziaria: i debiti - a termine variabile di adempimento - sono 71.574.000 milioni verso banche, 34.142.000 verso altre società, 23.807.000 di natura tributaria, 23.966.000 verso società di finanziamento, 21.502.000 nei confronti di fornitori e 11 milioni verso "dipendenti, amministratori e altri" ovvero in gran parte stipendi dell'ultimo trimestre 2021 iscritti a bilancio ma pagati oltre la scadenza formale di esercizio con lo slittamento consuetudinario. Parte del "fabbisogno finanziario corrente", ovvero le esigenze di liquidità di cassa, è stato ottenuto con il ricorso ad anticipazioni finanziarie relative ai diritti tv della stagione in corso e anche della prossima, quale che sia la categoria in ragione del meccanismo del "paracadute" che per una società che vanti 3 anni degli ultimi 4 in A, quale la Sampdoria, è di 25 milioni.

Tra le curiosità, il rapporto con la controllante Sport Spettacolo, cui la Sampdoria paga 120mila euro annui per l'affitto della sede, che a giugno peraltro verrà trasferita nella palazzina di Bogliasco acquistata - al pari delle villette "Casa Samp" e delle infrastrutture di rinnovo del Mugnaini - grazie a un mutuo Coni tuttora da estinguere. Inoltre ci sono 12 milioni di "servizi di supporto alla controllante" e 25 milioni di crediti, sempre verso la Sport Spettacolo, in base alle regole del consolidato fiscale. Non sono certo cifre enormi ma si notano anche i 494mila euro pagati alla Florentia San Gimignano per il titolo sportivo di partecipazione alla serie A femminile, i 150mila euro annui di contributo al SSD Futbol Club di Roma, i 138mila euro di fideiussione accesa in relazione all'affitto del negozio di via XX Settembre, investimento complessivo di 500mila euro. Tra le spese, 1 milione e 37mila euro per "consulenze esterne" e 1.377.000 euro di compensi "in base alle delibere assunte" per il cda pur decaduto a fine dicembre.

Quanto al futuro, nella nota integrativa si indicano come fondamentali gli incassi da calciomercato ("player trading"), la capacità della società di accedere a nuovi prestiti secondo il decreto liquidità, e soprattutto "l'auspicato ingresso nella società di un nuovo socio di riferimento". Espressione, questa, che conferma alcune dichiarazioni della proprietà e dei suoi collaboratori sulla volontà di cedere tutt'al più una quota e non tutto il pacchetto azionario. Ma i numeri di questo bilancio dicono altro.