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Sport

Il derby di sabato con il Genoa non sarà decisivo ma importantissimo
1 minuto e 19 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

Con le vittorie di Salernitana (terza consecutiva) e Genoa, la lotta per la salvezza è tornata ad infiammarsi proprio a quattro giornate dal termine del campionato: cinque squadre si giocheranno due posti per la permanenza e in serie A e tre scivoleranno in serie B, dividendosi un paracadute complessivo di 60 milioni. Il derby della Lanterna, in programma sabato alle ore 18, sarà uno spartiacque non decisivo ma sicuramente importante.

La Sampdoria si avvicina a questo appuntamento con un giocatore squalificato - proprio l’ex rossoblù Tomas Rincon – qualche elemento acciaccato e tanta tensione all’interno dello spogliatoio, dopo la plateale lite Quagliarella-Yoshida al termine della gara con il Verona e le parole di Marco Giampaolo, che non ha gradito la resa anticipata di Ferrari ed Augello, “rei” secondo l’allenatore di avere chiesto il cambio quando invece avrebbero dovuto stringere i denti e restare in campo a difendere il vantaggio siglato da Caputo nel primo tempo.

La tensione, che di per sé è sintomo di paura ed insicurezza, in certi casi può diventare anche positiva, se trasformata in carica agonistica. Ma questo si saprà soltanto solo in occasione della drammatica sfida con il Genoa.

La Sampdoria, rispetto, alle concorrenti per la salvezza, ha dalla sua più punti in classifica – e non è poco – ma anche il calendario peggiore, dovendo affrontare dopo la stracittadina la Lazio a Roma, la Fiorentina al “Ferraris” e l’Inter a San Siro nell’ultima giornata.

Poi, comunque vada, dovrà essere una resa dei conti, sportivi ed economici. Perché non sarà più possibile andare avanti nascondendo la polvere, anzi il fango, sotto il tappeto.