Il rigore di Pruzzo sbagliato con l'Inter e quello di Criscito nel derby di poche ore fa. Due foto, una in bianco e nero e l'altra a colori che però sono la faccia della stessa medaglia, quella della tragedia rossoblù che perdendo il derby ha infilato la strada più' brutta, quella che non si riesce e non si vuole nominare.
Blessin ha ammesso che sarà dura salvarsi, anche se non si arrende, ma ormai la frittata sembra davvero fatta. La sconfitta con la Sampdoria è la summa di una stagione in cui il Genoa ha vinto solo due scontri diretti: entrambi col Cagliari. Poi tante sconfitte e qualche inutile pareggio. Tre allenatori, un tourbilon di giocatori (soprattutto il disastro è stato di Preziosi) scelte di mercato a gennaio incomplete da parte di Spors. Ora si può dire o no? Tutto per finire a giocarsi tre gare della disperazione con Napoli, Juve e Bologna dopo mesi a inseguire un miracolo mai visto, e forse utile solo per retrocedere con dignità. Nel derby, inizio così così in linea con la pochezza del match in generale, poi dopo il gol subito la confusione a cui ha contribuito Blessin.
Il rigore alla fine con la palla in area dell'Ave Maria, poteva allungare la resistenza e invece Mimmo Criscito fuori da mesi e gettato in campo nella ripresa finisce per andare sul dischetto dopo che senza di lui nessun rigore era stato assegnato ai rossoblù. Una sentenza. E così è stata. Se non ci sarà la grazia divina, in fondo tornare in B non è una catastrofe e quindi i processi lasciano il tempo che trovano.
Però di qualche lezione i 777 Partners dovranno fare tesoro per non peggiorare un bilancio ereditato dal precedente presidente che è spaventoso e pure al centro di una guerra che i tifosi non accettano da parte di Preziosi. Gli americani dovranno intervenire con molti milioni di euro. Cinquanta lì hanno già' versati, ma purtroppo ne serviranno molto altri. Le intenzioni sono serie e l'idea del management progettato fa comunque sperare e capire che un po' di tempo serviva. Dopo 15 anni di A però fa male, bisogna essere onesti, capire che siamo ai titoli di coda. Solitamente i derby che contano il Grifone non li ha mai sbagliati, stavolta invece si e Blessin non ha convinto.
Resterà? Si ricomincia dal tedesco. Risposte che dovranno arrivare proprio mentre su di lui c'è lo Standard Liegi, fa parte della galassia sportiva degli americani, che lo sta seguendo. Ma non c'è fretta. Ora occorre ripartire a testa alta e programmare il possibile "piano B" visto che non ci sono altre alternative. Non resta che pregare un colpo con la Juve sennò addio. Tutto questo era evitabile, bastava poco. Il rimpianto è questo perché credere di farcela ancora con 25 punti vuol dire che ci si è messi di impegno per finire di sotto.
Roba da lettino dello psicanalista. Serve umiltà, meno sparate da slogan e serve capire che il calcio italiano è strano e difficile. Un anno di errori si puo' pure accettare, i genoani non sono schizzinosi e quando viene il difficile, anche in C, hanno saputo reagire nel nome della leggenda che accompagna questo club come mirabilmente mostrato nella coreografia della Nord. Si riparte da loro, dalla gente a cui va raccontata la verità sempre. Valeva per chi guidava il Genoa nel passato, vale anche oggi, varra' per tutti.