Al fischio finale la squadra appena sconfitta nel derby col dramma di Criscito che ha sbagliato il rigore del pareggio, la Nord ha osservato in silenzio i giocatori. Attimo che hanno detto tutto, che spiegano più di ogni coro la delusione del popolo rossoblu ormai sul baratro di una retrocessione. Poi incitamento e applausi reciproci non sono mancati segno dell'unità mai messa in discussione.
Prima del match i genoani hanno dato vita ad uno show con coreografia potente ed elegante su cui risaltava il nome di Genova in corsivo lungo tutta la Nord. Bianco su sfondo rossoblu. Non era facile "ricamare" un tratto del genere. Nel settore superiore la la voce rossa su campo bianco e lo striscione: "...questa lunga leggenda è rossa e blu". Una delle migliori produzioni di una coreografia della stracittadina che, va detto, in generale ha presentato un Ferraris spettacolare.
Nel tragico risultato, la sconfitta non è colpa di Criscito che da capitano dopo mesi di inconcepibile accantonamento non si è sottratto al suo ruolo. Ma Audero è stato più bravo. La serie B è ad un passo, ma la squadra deve subito reagire. Lo deve alla sua gente che non è da serie B è non è solo retorica. Blessin non ha nascosto che serve un'impresa, ma che comunque lui non vuole arrendersi. Contro la Juventus venerdì prossimo c'è un match disperato ma bisognerà vendere cara la pelle non come contro la Samp in cui non si è visto nulla di quanto preventivato. Sirigu e compagni guardino la Gradinata Nord e traggano una volta tanto ispirazione.