GENOVA - A quattro minuti dalla fine il Genoa era praticamente spacciato. La Juve stava vincendo con Dybala, ma in nove minuti è successo di tutto con il pareggio di Gudmunsson e poi per fallo su Yeboah ecco il rigore decisivo al 95'. Criscito sul dischetto, mezzo stadio non guarda, come Sirigu accasciato vicino al palo con la faccia stravolta, lui che con due miracoli aveva evitato il raddoppio bianconeri. Intanto Criscito e' pronto, non pensa al derby, stesso momento, stessa posizione, ma stavolta cambia angolo e Marassi esplode e tutti vorrebbero inseguire Criscito che corre sul prato urlando chissà cosa. Un delirio.
Il Genoa non muore mai. Sia chiaro la salvezza resta difficilissima, ma è già partita l'operazione San Gennaro, in attesa di Salernitana-Cagliari di domenica. Blessin si gode la rivincita dopo la sconfitta con la Sampdoria ed elogia tutti: "Il gol che abbiamo preso era evitabile, questo ci ha fatto male. Ma abbiamo lottato, combattuto. Anche dopo l’1-0 ci ho creduto, avevamo detto alla suquadra che la Juve era vulnerabile. Abbiamo cercato di lottare fino alla fine e siamo stati premiati. Quando credo alla salvezza da uno a Dieci? Dieci! A Napoli si può fare risultato, nelle ultime due avremo bisogno di energia”.
Contro la Juve si è visto un Amiri finalmente concreti, a parte l'errore da due ossi che poteva togliere quei cinque minuti finali da infarto. Ma a parte Destro, inconcludente, tutti hanno dato il massimo. Ora si vive alla giornata, c'è ancora speranza. Costa poco crederci.