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1 minuto e 19 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

GENOVA - Vedi Napoli e puoi muori? Può darsi ma intanto 40 anni fa il Genoa di Gigi Simoni pareggiando 2-2 al San Paolo (oggi Maradona) si salvo'. Il gol indimenticabile lo segno' a 10 minuti dalla fine Mario Faccenda, campano di Ischia, su sviluppo di un corner, nato da un pasticcio del portiere azzurro Castellini, che mando' in visibilio i tifosi rossoblu allo stadio di Fuorigrotta, ma soprattutto quelle migliaia di genoani attaccati alle radioline. Altro calcio, altri tempi. Il Grifone in modo rocambolesco e inatteso si salvò con retrocessione clamorosa del Milan. Era il 16 maggio dell'82. Domenica prossima sarà il 15.

Insomma inevitabile partire da qui per dare coraggio a Blessin e ai suoi giocatori dopo l'impresa incredibile con la Juventus battuta in rimonta negli ultimi 8 minuti. Tre punti vitali per restare ancora in corsa per non andare giù. Serve però molto altro, 6 punti nelle prossime due. Riecco il Napoli già terzo in classifica e poi a seguire al Ferraris il Bologna. Arrivare ancora vivi alla penultima giornata e' già un merito ma riuscire ad arrivare addirittura all'ultimo atto del campionato sarebbe davvero esaltante, vada come vuole. Certo, stasera il quadro della classifica sarà più chiaro. Il Genoa è risorto con il suo capitano Criscito e la squadra non molla di un centimetro scoprendo Amiri e Gudmunsson. Passano in mente a tutti le tante occasioni gettate al vento negli ultimi due mesi, ma non è ancora il momento dei rimpianti.

L'operazione San Gennaro comincia senza paura, Blessin deve fare il colpo doppio, non ci sono scorciatoie e potrebbe anche non bastate, dopo aver fatto il colpo...gobbo.

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