MEZZANEGO - Il Giro d'Italia torna in Liguria dopo sette anni di assenza. La 12esima tappa della corsa rosa con partenza da Parma arriva a Genova. Lungo il percorso anche la salita e la discesa del Passo del Bocco. Riavvolgendo il nastro della storia del Giro non solo salite, scatti e volate ma anche una pagina nera. Proprio qui nella discesa del Bocco di undici anni fa perse la vita il ciclista belga Wouter Weylandt. Era il 9 maggio del 2011.
Un piccolo errore, il piede e il pedale che tocca un muretto, Wouter perde l'equilibrio, il volo violento contro l'asfalto prima e la parete roccioso poi, la vita che in un attimo si spezza per sempre. Weylandt aveva appena 26 anni, una moglie e un figlia, Alizeè, che sarebbe nata solo quattro mesi dopo senza mai conoscere il padre.
L'incidente avviene ad appena 25 km dal traguardo di Rapallo in frazione di Isola di Borgonovo nel comune di Mezzanego. I sanitari arrivano subito ma le ferite riportate nella caduta sono troppo gravi. L'elisoccorso fatica a trovare un punto dove atterrare. Inutili i tentativi di rianimare l'atleta belga andati avanti per oltre 40 minuti. Una tragedia che riporta il lutto al Giro dopo 24 anni. E' la quarta vittima nella storia della corsa rosa. Prima di lui persero la vita Orfeo Ponsin nel 1952, Juan Manuel Santisteban nel 1976 ed Emilio Ravasio nel 1986.
Da quel giorno del maggio del 2011 appassionati e non quando affrontano la salita (o la discesa) del Passo del Bocco si fermano davanti alla stele che ricorda Weylandt: c'è chi lascia un fiore, chi si sta in silenzio nel ricordo di un ragazzo di 26 anni morto mentre faceva ciò che più amava.