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Sport

Nel breve periodo non sono previste svolte e va garantita la continuità aziendale
2 minuti e 27 secondi di lettura
di Maurizio Michieli
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Con il proficuo confronto andato in scena lunedì tra Marco Giampaolo ed il Cda è stato posto il primo ed importante mattone per la costruzione della nuova stagione della Sampdoria. Che al momento – va ribadito – non presenta all’orizzonte svolte epocali per quanto riguarda il cambio della proprietà. Che è e resta nelle mani dei Ferrero attraverso il Trust Rosan, “custodito” nell’isola di Jersey dallo studio commercialistico di Gianluca Vidal a Mestre.

Una situazione che restringe anche il campo ai margini di operatività del Consiglio di amministrazione stesso, che pure si sta adoperando al meglio per portare avanti il club di Corte Lambruschini. La prima missione – salvezza ed iscrizione al prossimo campionato – è stata faticosamente ma meritamente raggiunta. Il secondo step prevede, in assenza di un cambio nell’azionariato, l’allestimento di una squadra in grado di restare in serie A pure l’anno prossimo. Come? Attraverso il calcio mercato, che dovrà chiudersi in attivo sul piano finanziario ma anche sotto l’aspetto tecnico, poiché a Giampaolo è stato garantito che la rosa non uscirà oltremodo indebolita dalle operazioni di compravendita.

Soprattutto in considerazione del fatto che la concorrenza sarà agguerrita: il Monza di Berlusconi, ad esempio, non può certo considerarsi una neopromossa classica. Ci vorrà molta abilità da parte dei dirigenti per ottenere l’equilibrio nei conti e nei valori dell’organico. Un risultato peraltro già centrato, almeno sulla carta, nello scorso mercato di gennaio. Ma servono chiarezza nei rapporti e trasparenza nel lavoro.

Ecco perché mercoledì è in programma un secondo confronto, stavolta tra il Consiglio di amministrazione ed i direttori sportivi Daniele Faggiano e Carlo Osti. Non si prevedono rivoluzioni – il Cda non ne ha i poteri – ma una più rigida pianificazione dei ruoli sì. In questo momento nella Sampdoria convivono un presidente tecnico (Marco Lanna), un vice presidente con delega al mercato (Antonio Romei), due ds (Faggiano ed Osti) e l’amministratore unico di Sport Spettacolo (Massimo Ienca, nel calcio da una vita).

Le procedure di comunicazione, anche con Giampaolo, vanno semplificate e definite meglio, perché uno dei problemi della stagione appena conclusa è stato proprio quello dei rapporti interni. Non personali, s’intende, bensì aziendali.

Attenzione, però. Il fatto che non sia previsto un cambio di proprietà nel breve periodo non significa che non esistano trattative per la cessione del club blucerchiato. La nomina dell’advisor Lazard ha rappresentato un salto di qualità da parte di Vidal e le manifestazioni di interesse, anche concrete tramite l’accesso ai dati contabili della Sampdoria, esistono. Ma sono in una fase embrionale e, salvo impreviste accelerazioni, gli sviluppi delle medesime non possono al momento prescindere dall’omologa dei concordati del gruppo Ferrero, prevista in autunno.

Ecco perché il Cda si è attrezzato per proseguire il suo non facile compito: con Giampaolo e con gli altri dirigenti in ruoli ben definiti. I problemi della Sampdoria non sono risolti, lo saranno quando subentrerà una nuova proprietà. Ma intanto bisogna garantire al meglio la continuità aziendale, in campo e fuori.