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"La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa" si legge nella nota stampa dopo il terremoto giudiziario avvenuto questa mattina
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GENOVA - "Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni". Lo scrivono in una nota PD Liguria e PD Genova dopo che i militari della Guardia di finanza hanno eseguito una serie di provvedimenti nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Giovanni Toti, Aldo Spinelli, Roberto Spinelli, Mauro Vianello, Francesco Moncada, Matteo Cozzani, Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici. 

Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione e atti contrari ai doveri d'ufficio. Nei confronti dei due imprenditori Signorini e Spinelli, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione che vengono contestati. Il presidente di Regione Liguria è stato prelevato verso le 8 dalle fiamme gialle mentre soggiornava all'Hotel Lolli di Sanremo.

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"In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali - continua la nota -. Certe politiche clientelari hanno minato un'economia basilare per la Liguria.  Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia".

"La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa. La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione".