Cronaca
OMICIDIO BIGGI, DNA SCAGIONA DELFINO
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Nessuna indicazione dalle analisi del dna prelevato sul corpo di Luciana Biggi, la donna di 35 anni uccisa con un fendente alla gola la notte tra giovedì 27 aprile e venerdì 28 aprile in vico San Bernardo, nel centro storico genovese. I reperti raccolti sotto le unghie e sul corpo della donna, in prossimità dei lividi, non sono stati sufficienti a ricostruire il dna e le analisi eseguite sui vestiti di Luca Delfino, il 29enne ex fidanzato della Biggi indagato per l'omicidio sono negative. Il dna non è quello del giovane. ''Non ci aspettavamo nulla di positivo - dichiara Claudio Sanfilippo, responsabile della squadra mobile di Genova - era difficile che il sangue fosse sui vestiti del giovane, perchè la donna non ha perso sangue al momento in cui è stata ferita, lo ha perso dopo, mentre era stesa a terra, e il cuore ha continuato a pompare per una ventina di minuti''. Sembra che dopo la telecamera in piazza delle Erbe, che ha ripreso la vittima e l'indagato poco prima dell'omicidio, altre telecamere, ancora più vicine al luogo del delitto, abbiano filmato la coppia, ma dagli inquirenti queste indiscrezioni per ora non vengono conferme. A Delfino e al suo avvocato difensore, Riccardo La Monaca, finora non sono state contestate, se non con riferimenti generici, le immagini delle videocamere e gli inquirenti mantengono un riserbo assoluto.
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