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Si aprono nuovi scenari nella vicenda del calcio scommesse.

Ieri il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni ha spiegato al procuratore di Cremona Roberto Di Martino che lo "zingaro" Amir Gegic investì 400 mila euro per la manipolazione di Lecce-Lazio del maggio 2011. Il calciatore ha arricchito di particolari le presunta combine del match, a cui aveva già accennato nell'interrogatorio dello scorso 12 marzo, sostenendo che giocatori di entrambe le squadre erano coinvolti. Secondo Gervasoni, ''due o tre della Lazio e tre o quattro del Lecce''. Il laziale Stefano Mauri è tirato direttamente in ballo da Gervasoni per la partita con il Lecce, ultima giornata dello scorso campionato di Serie A: "Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita".

E ancora Gervasoni ha raccontato al procuratore di Cremona Roberto di Martino di aver saputo dallo "zingaro" Amir Gegic che il presidente del Siena Massimo Mezzaroma avrebbe pagato 2 giocatori del Modena in occasione di Modena-Siena del 26 febbraio 2011. Gervasoni racconta di aver appreso la circostanza da un suo amico del Kazakhstan. Il verbale dell'interrogatorio del 12 marzo davanti agli inquirenti che si occupano dell'inchiesta sul calcioscommesse è stato desecretato. E sulla questione arriva la smentita del presidente toscano Massimo Mezzaroma: “Sono esterrefatto da una tale notizia e nego sdegnosamente qualsiasi tipo di coinvolgimento del club e mio personale. Fino a questo momento avevamo scelto di non commentare i vari passaggi dell’inchiesta per il doveroso rispetto nei confronti degli organi inquirenti, verso i quali nutriamo la massima fiducia, e per non rincorrere il quotidiano chiacchiericcio alimentato da pseudo notizie di fonti difficilmente credibili. Ma di fronte a una falsità di tale portata, che coinvolge direttamente anche la mia persona, non posso esimermi dallo smentire nella maniera più assoluta certe affermazioni".

A Roma, intanto, continua l'inchiesta federale sul calcioscommesse condotta dal pool del Procuratore Stefano Palazzi. Hanno sfilato in via Po gli ex giocatori del Genoa Dario Dainelli (quest'anno al Chievo) e Omar Milanetto (Padova) per discutere dei presunti fatti legati alla partita Lazio-Genoa del 15 maggio scorso (4-2 il risultato finale), mentre oggi saranno sentiti a riguardo i biancocelesti Stefano Mauri e Cristian Brocchi. Sono Danielli e Milanetto, infatti, secondo i pm, a incassare dagli emissari del clan degli 'zingari' di Hristiyan Ilievski il pagamento per la presunta combine del match con la Lazio. E se il nome di Milanetto era stato già fatto da Gervasoni nel corso del suo primo interrogatorio, quello di Dainelli è comparso nell'ordinanza del tribunale del Riesame su un ricorso di Alessandro Zamperini, altro ex calciatore coinvolto nella vicenda. Dall'ordinanza emerge che "il 14 maggio alle 19.19 Ilievski è localizzato a Milano, dove si è spostato in aereo, e si trova nella stessa zona dove è localizzato un albergo dove si trova l'indagato Bellavista e che il 15 sera, dalle ore 20.33 ospiterà due giocatori del Genoa: quel Milanetto, con il quale gli slavi si incontrarono a dire del Gervasoni, e Dainelli". Un incontro presumibilmente "finalizzato alla consegna del denaro ai giocatori, dopo che la partita aveva realizzato il risultato programmato". Al termine dell'audizione l'avvocato di Dainelli, Marco De Luca, ha però smentito tale ipotesi confermando invece la versione che aveva dato Dainelli alla stampa: si trovava in quell'albergo per il suo addio al celibato. Subito dopo Dainelli è comparso in Procura federale Milanetto assistito dall'avvocato Mattia Grassani che, al termine del confronto, durato circa due ore e mezza ha affermato che l'incontro è stato "approfondito e di grande collaborazione" e che si è svolto in un "clima sereno".

Intanto è durato tre ore l'interrogatorio di Stefano Mauri: alla fine il giocatore si è limitato a dire "Sono tranquillo ed anche i tifosi laziali possono stare tranquilli" .Il calciatore biancoceleste era chiamato a difendersi dalle accuse di Gervasoni legate alle presunte combine delle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, nella scorsa stagione di Serie A.

E lo stesso Gervasoni è sotto torchio da ore da parte della Procura Federale.