
Bagnasco torna anche sul tema della crisi economica dicendo che riveste "un carattere non soltanto di gravità ma di eccezionalità e che pertanto chiede l'attenzione e il contributo di tutta la società nelle sue articolazioni, a tutti i livelli". "Mi pare che questa - aggiunge - sia la chiave di lettura corretta della mia omelia di ieri, senza dimenticare l'attenzione che oggi è richiesta da parte di tutti quanti sui problemi più urgenti che la gente sente, che sono il problema economico, il problema del lavoro, e poi la riforma dello Stato, la riforma della politica. Sono i problemi che richiedono un'attenzione assoluta, senza distrazione".
Il cardinale poi sottolinea che i laici cattolici "certamente hanno un grave dovere di esserci in politica, il dovere di una testimonianza, come per ogni cristiano, e il coraggio di avere la propria identità e la propria coscienza cristiana, senza complessi di subalternità verso nessuno". "Per invertire certe derive culturali o sociali o politiche - prosegue Bagnasco -, è necessario in certi momenti, soprattutto in certi momenti storici, non essere preoccupati dei propri interessi né di carriera né succubi di ideologie". "Non bisogna avere paura di apparire superati o isolati - aggiunge -. Devono esserci i cattolici in politica, molti e preparati, con coerenza!"
IL COMMENTO
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