Cronaca

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Forse, si spera, tra poche ore sarà fatta giustizia per il piccolo Gabriel, morto a soli 17 mesi, (nel maggio del 2009)  in un appartamento della periferia di Imperia, a seguito delle lesioni interne provocate, secondo gli inquirenti, dalle terribili percosse inflitte sul suo corpicino.
La Corte di Cassazione dovrebbe infatti emettere la sentenza definitiva a carico dei due imputati, ex fidanzati, all'epoca dei fatti appena ventenni: Paolo Arrigo, commerciante imperiese, e Elizabete Pettersone, mamma della vittima. I due, in primo grado furono riconosciuti colpevoli e condannati a 11 anni di reclusione, diventati poi 16 nella sentenza di secondo grado.
E in quetse ore si deciderà la loro sorte.
La Pettersone, originaria della Lettonia, si trova ora in una residenza religiosa sulle alture di Sanremo, in regime di arresti domiciliari, Arrirgo, che si è sempre dichiarato innocente e fiducioso, è attualmente a piede libero.
Il giovane commerciante, difeso dagli avvocati Umberto Pruzzo e Alessandro Gamberini, contattato telefonicamente in mattinata, si è trincerato dietro un no comment, che però non è riuscito a nascondere paura e apprensione.
Se la sentenza non subirà modifiche, per lui e per la Pettersone si apriranno le porte del carcere.