Cronaca

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Madre porta della droga al figlio in carcere durante una visita.

E' successo ieri sera al carcere di Imperia. La donna, una savonese, si era presentata per sostenere il colloquio con il figlio. E' stata arrestata dalla Polizia Penitenziaria e condotta nel carcere di Pontedecimo.


Sul fatto, la dichiarazione di Roberto Martinelli, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: "L'attenzione, lo scrupolo e la professionalità dei nostri bravi poliziotti di Imperia, in collaborazione con il Nucleo cinofili della Polizia Penitenziaria, sono da elogiare e premiare, tanto più se si considerano le endemiche carenze di organico della struttura di via Agnesi. Ma e' evidente che si deve incrementare l'utilizzo del ricorso alle misure alternative alla carcerazione delle persone tossicodipendenti recluse".
 
Continua Martinelli: “Nelle carceri italiane il 25% circa dei detenuti è tossicodipendente ma in Liguria la percentuale schizza addirittura al 40%, la più alta in Italia. Se per un verso è opportuno agire sul piano del recupero sociale, è altrettanto necessario disporre di adeguate risorse per far fronte alla possibilità che all'interno del carcere entri la droga".

Martinelli ritiene che si debbano trovare soluzioni concrete per far scontare la pena ai detenuti tossicodipendenti fuori dal carcere, presso le comunità di recupero o in istituti a custodia attenuta: “Vi e' la necessità di riformare il sistema di giustizia criminale nei confronti delle persone tossicodipendenti che abbiamo commesso reati in relazione al loro stato di malattia. Questo per evitare la carcerazione attraverso interventi alternativi, da attivare già durante la fase del processo per direttissima, di cura e riabilitazione "controllate e gestite" in regime extracarcerario con l'ausilio dei servizi pubblici e delle comunità terapeutiche."