Note più dolenti arrivano invece dall'assorbimento di risorse che la sanità ligure esercita sul bilancio e che arriva al 78,8% contro una media nazionale del 74,2%. La formazione professionale assorbe una percentuale maggiore della media nazionale (2,6% contro 2,1%), così come il costoso Trasporto Pubblico (5,7% contro una media del 4,9%).
I settori che ricevono meno della media delle altre regioni sono sport e cultura (0,2% contro 0,5%), viabilità e infrastrutture (1,0% contro 1,8%), edilizia e urbanistica (0,5% contro 0,8%), ambiente (0,5% contro 0,7%), agricoltura (0,4% contro 1,6%) e soprattutto *attività produttive, turismo e commercio*, che messi tutti insieme ricevono la miseri dello 0,5% contro l’1,6% della media nazionale.
"Se vogliamo che il nostro sistema economico migliori affrontando temi come l’innovazione, l’internazionalizzazione e la valorizzazione del capitale umano - ha sottolineato Marco Merli, presidente di Cna Liguria - bisogna porsi l’obiettivo minimo di stare al pari con le altre regioni. E’ necessario operare tagli, sul fronte delle partecipate, proseguire sulla strada della razionalizzazione della spesa sanitaria e pensare ad un’alleanza col privato dove ci sono forti criticità come per esempio nel Trasporto Pubblico Locale, partendo dal punto fermo che i servizi pubblici devono garantire vivibilità alla comunità".
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo