
In Liguria la diminuzione degli occupati è stata più marcata di quella registrata in media in Italia e nell'area nordoccidentale del Paese (rispettivamente -0,3 e -0,4%). I giovani fino a 24 anni sono la fascia più colpita dalla crisi con tasso di disoccupazione sopra il 30% senza contare precariato e lavoro nero.
Tutti i settori dell'economia ligure hanno sofferto nel 2012: il valore aggiunto dell'edilizia crolla del -6,3%, il numero di muratori al lavoro si riduce del -15%, il terziario ligure si contrae dell'1,6% rispetto al -1,2% dell'Italia, gli arrivi di turisti in Liguria nel 2012 diminuisce del -4,1% risentendo della contrazione degli italiani (-6,9%).
"La seconda fase recessiva del nostro Paese prosegue - ha sottolineato Radoni - In Liguria calano le attività produttive, calano i fatturati, calano gli investimenti, calano i consumi, calano le transazioni immobiliari e purtroppo più che in passato cala l'occupazione". Preoccupante la situazione del sistema del credito: "Il crollo dei titoli azionari della banche italiane rischia di avere effetti sulla consistenza patrimoniale delle banche - ha detto Radoni - Quindi sulla necessità delle banche di aumentare il patrimonio seguendo altre fonti, rischia di condizionare sempre più la capacità di erogazione di prestiti".
IL COMMENTO
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