Clamorosi risultati dall'esito dell'autopsia sulla salma di Bohli Kayes, il pusher morto nella caserma di Riva Ligure il 6 giugno.
Secondo gli accertamenti l'uomo è deceduto per una asfissia violenta causata da una pressione sulla cassa toracica.
''E' una grave responsabilità dello Stato'', dice il pm. Per gli inquirenti, dunque, i carabinieri potrebbero avergli premuto il torace impedendogli di respirare.
L'esito della perizia autoptica è stata illustrata dal procuratore, Roberto Cavallone, il quale ha confermato che i tre carabinieri che hanno arrestato Kayes, tunisino, 35 anni, rimangono indagati per omicidio colposo mentre nei confronti del civile che avrebbe aiutato i militari dell'Arma a fermare l'uomo in fuga, trattenendogli le caviglie, non risulta alcun provvedimento. Sul corpo di Kayes non sono state riscontrate fratture.
cronaca
Pusher morto in caserma: il decesso per asfissia violenta
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