economia

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Un Paese in saldo. Con alcuni dei suoi asset principali che stanno per diventare dominio di gruppi stranieri. I casi più eclatanti sono quelli di Telecon Italia e di Alitalia. Ma a rischio ci sono anche le aziende genovesi Ansaldo Energia e Ansaldo Sts e la toscana Ansaldo Breda, anche se in tal caso si tratta di vicende in parte diverse.

Per Telecom il passaggio alla spagnola Telefonica è ormai cosa praticamente fatta, visto che i soci italiani di Telco hanno sottoscritto l’accordo tra con il gruppo iberico dopo che la holding, cui fa capo il 22,4% del gruppo di tlc, ha riunito il Cda e l'assemblea per deliberare l'aumento di capitale riservato al socio di Madrid.
 
Sul versante Alitalia, invece, Air France-Klm sarebbe pronta a partecipare a una ricapitalizzazione della nostra compagnia di bandiera e ad acquistare i titoli che non trovano acquirenti. Ma senza passare la soglia del 50%. In ogni caso, si consumerebbe quel passaggio Oltralpe che circa tre anni or sono il governo Berlusconi non volle, mettendo insieme una cordata italiana che adesso, però, alla luce degli accordi siglati all’epoca, si accinge a compiere la medesima operazione. Solo che quello stop, rivelatosi del tutto inutile, alla fine costerà al nostro Paese circa 5 miliardi di euro.


In questo contesto, dopo che nei mesi scorsi anche molte prestigiose case del lusso italiane sono state oggetto di shopping da parte di competitori stranieri, si inserisce la vicenda delle tre Ansaldo. Per Energia dietro l’angolo c’è la coreana Doosan, mentre per Sts in lista d’attesa ci sono General electric e Hitachi. Con la differenza che gli statunitensi non vogliono Breda, per le sue forti perdite, mentre i giapponesi sarebbero pronti a rilevare anch’essa. Se il governo non sarà capace di battere un colpo, l’Italia perderà molti altri pezzi strategici del suo sistema economico-industriale. A meno che, almeno per le aziende controllate da Finmeccanica, non arrivi in porto la soluzione che passa attraverso l'intervento della Cassa Depositi e Prestiti.

Intanto, però, i sindacati alzano le barricate. "Lunedì ci sarà una mobilitazione di tutti i lavoratori di Ansaldo, saremo davanti alla Prefettura e ci auguriamo che Burlando, Doria e tutti i consiglieri comunali e regionali siano in piazza insieme a noi". Cgil, cisl e Uil in una conferenza stampa congiunta hanno annunciato così la richiesta al Prefetto di convocare un tavolo urgente per esporre al Governo tutte le loro perplessità dopo l'incontro con l' amministratore delegato  di Finmeccanica Pansa, che ha sulla scrivania oltre all'opzione cassa depositi ha anche quella della vendita tout court. "Il Premier Letta quando venne a Genova per la festa del Pd mostro' interesse per le nostre idee, lo stesso disse anche il Ministro Zanonato. Vogliamo avere l'occasione di parlare con il Governo. Se non arriverà la convocazione entrò venerdì, lunedì saremo davanti alla Prefettura".