cronaca

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 L'autopsia sul corpo di Giovanna Mauro, la pensionata uccisa a forbiciate nella sua casa a Genova, ha portato gli inquirenti a concludere che l'assassino abbia atteso la donna sul ballatoio delle scale per entrare quando questa ha aperto la porta per entrare, poco prima delle 12 o uscire, subito dopo le 15.
 


Il medico legale ha infatti appurato che la vittima aveva lo stomaco vuoto e considerando che Giovanna Mauro era molto metodica e che mangiava sempre alle 13 non trovare residui di cibo può significare che l'assassino non solo l'attendesse sul ballatoio ma ne conoscesse le abitudini. La dona è morta per la recisione della trachea avvenuta con il colpo definitivo con le forbiti inferto nella gola. Ma prima, l'assassino l'ha colpita almeno sete volte, sempre nella zona alta del tronco, tra visto e petto. Ma prima di colpirla con le forbici l'ha fatta cadere, forse con un pugno o una forte spinta e solo quando l'ha vista a terra l'ha colpita.