La notizia è destinata a creare un vero e proprio sconquasso politico: la commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per aver trasgredito le direttive sulla caccia. La causa è da ricondurre alla legge approvata dal consiglio regionale della Liguria nell’ottobre scorso (con il solo voto contrario dei Verdi) dopo due accese sedute, accogliendo le proteste dei cacciatori; la legge approvata autorizzava la caccia allo storno, senza tenere conto però delle condizioni di deroga previste dalla direttiva europea. Non aver rispettato questa direttiva costerà caro all’Italia: oltre al deferimento, se la legge ligure non viene disinnescata, l’Italia si appresta a ricevere una mega sanzione economica da Bruxelles. Si parla di un forfait di 10 milioni di euro, oppure di una multa giornaliera che varia dai 12 mila ai 714 mila euro, in base alla tipologia di inadempienza. Soldi che il nostro Governo potrebbe pretendere a sua volta dalla giunta ligure.
Il consiglio dei ministri, da parte sua, ha già preso le necessarie misure cautelari: presenterà ricorso alla Corte costituzionale contro la legge della Liguria, chiedendo che venga abrogata. Un tentativo, però, che potrebbe non bastare a far evitare la sanzione.
Ecco come commenta Cristina Morelli, segretario regionale dei Verdi, che aveva anche avviato lo sciopero della fame contro la legge oggi contestata: "Noi abbiamo avvertito più volte la giunta e il consiglio regionale che stavano infrangendo la legge di Bruxelles, ma non ci hanno mai ascoltato. Ora rischiamo una sanzione elevata che, in base alla Finanziaria, potrebbero pagare i liguri. Questo è successo perchè la giunta Burlando ha voluto accontentare poco più di 1500 cacciatori di storni". (Davide Lentini)
IL COMMENTO
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