
Il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro della sanità è stato affrontato nel corso del convegno organizzato all'hotel Bristol a Genova da Anaao Assomed. Un focus che ha toccato diversi aspetti: dalle politiche socio sanitarie alle carenze dei medici passando per le nuove leggi utili a punire in maniera più severa chi si rende artefice di atti violenti. Il segretario regionale Anaao Assomed Raffaele Aloi entra nel dettaglio: "Il mondo dell'ospedale è una piccola città e i rischi sono tanti: quello biologico, quello radiologioco, e poi c'è lo stress correlato in un periodo storiche che vede più uscite che entrate. Le aggressioni sono una bomba a orologeria che ci si aspettava soprattutto dopo la stasi post covid che ha rallentato le visite. La ricetta? Serve alzare il tetto di spesa a livello nazione. Altrimenti il problema è che non si diventa attrattivi per i giovani che oggi pensano anche al benessere legato alla vita fuori dal lavoro. Gli ospedali devono tornare a essere un luogo dove ogni medico ambisce a lavorare. Oggi abbiamo carenze per quanto riguarda i pronto soccorso, le chirurgie che hanno anche una forte appetibilità esterna e anche la psichiatria inizia ad avere sempre più problemi con tanti che preferiscono andare verso il provato".
Un piano di accoglienza per dare informazioni e conforto e provare così a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario che lavora nei pronto soccorso. Poche settimane e poi partirà in Liguria. Si tratta di figure già presenti che saranno armonizzate nei nove pronto soccorso della Liguria. "Stiamo approntando un piano di accoglienza che sarà disponibile ai primi di maggio in tutti i pronto soccorso di Regione Liguria. Ci saranno delle persone addestrate che saranno in grado di accogliere da un lato i parenti e dall'altro faranno da tramite tra i parenti e i loro cari che sono ricoverati nei pronto soccorso. Questo per alleviare quella sensazione di smarrimento che a volte i parenti hanno nel non sapere cosa sta succedendo al loro caro. Anche cose molto semplici" spiega l'assessore alla Sanità di Regione Liguria Massimo Nicolò.
"Se siamo arrivati a questo punto, con le aggressioni ai danni dei sanitari, vuol dire che c'è un problema sociale con la perdita di riferimento. La legge va a sanare il fatto quando questo è ormai successo ma ci sono una serie di criticità a monte con una situazione che fa sì che il cittadino individui il medico come un corresponsabile quando invece è una vittima anche lui di quello che non funzione. Bisogna chiedere investimenti in sanità per consentire ai medici di fare al meglio la propria professione" spiega il presidente dell'Ordine dei medici e chirurghi Alessandro Bonsignore.
Le recenti misure legislative hanno innalzato le pene per chi si rende artefice di atti di violenza. L'avvocato Micaela Modica spiega cosa è cambiato: "Il legislatore è intervenuto con delle misure urgenti che hanno apportato delle modifiche e introdotto novità in tema di arresto obbligatorio in caso di fragranza di reato e di arresto in differita. In caso di lesioni semplici le pene sono dai 2 ai 5 anni, in caso di lesioni gravo dai 4 ai 10 anni e in caso di lesioni gravissime dagli 8 ai 10 anni. Misure fortissime equiparate a quelle contro i pubblici uffici".
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