
"Noi siamo giudicati dai risultati - spiega il tecnico -. Io sono abituato a lavorare, poi altri dovranno trarre delle conclusioni. Uno deve essere giudicato non in base a quello che dice, ma in base a quello che fa. Se ho sentito il presidente? No, non ho ancora sentito nessuno della società. Comunque sull'impegno e sulla dedizione alla causa non ci sono dubbi"
“Ho visto una squadra -prosegue Rossi- che voleva fare la partita ed è andata subito sotto dopo 5’. Questa è una squadra che viene da qualche problemino e su quell’episodio abbiamo giocato con troppa paura. Poi, scrollata quella, è venuto fuori l’episodio su cui credere. E poi abbiamo fatto anche bene. Per le occasioni, e con un po’ di buona sorte, potevamo anche pareggiare la partita”.
Una rosa, quella della Samp, con molti giovani: “Abbiamo fatto questa scelta: nel computo della classifica ci manca qualche punto, ma il nostro campionato, insieme a quello di altre 9-10 squadre, è un campionato di sofferenza e di lotta, con l’obiettivo di valorizzare anche qualche ragazzo. La società si è affidata a me: io ho sempre tirato fuori il coniglio dal cilindro, sono 10 anni che ce la faccio, quest’anno faccio un po’ più di fatica”.
IL COMMENTO
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