cronaca

57 secondi di lettura
''Cosa c'entra la legge contro l'omofobia che difende il principio della non aggressione per motivi razzisti contro gli omosessuali, con il matrimonio egualitario? Porre un aggravio di pena in capo a coloro che per motivi omofobi diffamano, picchiamo o addirittura uccidono, non è solo utile a garantire alla legge i malintenzionati ma avrà un valore altamente educativo per costruire una società culturalmente più avanzate''.


Così Alberto Villa, coordinatore della commissione regionale contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e identità di genere, commenta la manifestazione di questo pomeriggio delle 'Sentinelle in piedi, movimento che afferma di difendere la libertà di pensiero e che contesta la validità della legge sull'omofobia e la transfobia. ''Evidentemente - scrive Villa - questo movimento, partecipato da molti cattolici, non fa suo neppure l'appello e le parole di Papa Francesco che fa dell'inclusione, dell'uguaglianza e della comprensione delle diversità il fulcro del suo mandato. E' necessario non raccogliere le provocazioni ed andare avanti con l'approvazione della legge contro l'omofobia in discussione al senato e fare pressione affinché Governo e Parlamento mettano in discussione una proposta di legge, quantomeno, sulle unioni civili''.