politica

1 minuto e 34 secondi di lettura
Scarpino vera emergenza ambientale, il piano regionale dei rifiuti che non risolve i problemi dello smaltimento in Liguria, le strategie che non cambiano e vedono nelle discariche l’unica concreta soluzione.
 
Sono i temi che il Nuovo Centro Destra ha discusso ieri in un convegno presso il salone consigliare della provincia di Genova.

Quello presentato dal Nuovo Centro Destra, e in particolare da Luigi Grillo, è un dossier che, punto per punto, cerca di smontare il nuovo piano regionale dei rifiuti: nonostante il marketing e gli investimenti fatti, l’obiettivo della ridurre la produzione della spazzatura non è stato raggiunto. La riduzione che si è registrata negli ultimi anni è semmai legata alla crisi. E comunque i liguri rimangono tra gli italiani che ne producono di più.

Quanto alla raccolta differenziata, la Liguria è rimasta ben al di sotto dai livelli previsti dalla legge: l’obiettivo era il 65%, non siamo arrivati al 35%. Inoltre non si riesce a riutilizzare in percentuali significative il materiale raccolto: solo il 21% della materia viene recuperata.

Solo il 9% viene preso in carico dai consorzi e viene pagato solo il 2% rispetto al costo dello smaltimento. Luigi Grillo mette poi l’accento sul fatto che nei paesi europei piu evoluti si punta ancora sui termovalorizzatori, in Liguria no. Nella nostra regione invece si è scelto di puntare sul “modello Spezia” che ha già attivando un impianto di trattamento meccanico biologico, puntando sulla produzione di combustibile da rifiuto e non su un termovalorizzatore: “Non si pensi che alla Spezia il CDR si venda per recuperare denaro.

Al contrario La Spezia sta pagando tre milioni di euro per farlo portare via, fuori regione”. Così l’unica soluzione effettiva resta ancora quelle delle discariche. In attesa di realizzare nuovi impianti e di ammodernare quelli esistenti, si punta nuovamente su ampliamenti e su nuove discariche.