
La Porto di Imperia spa (partecipata al 33% dal Comune di Imperia, da Acquamare e da una cordata di imprenditori locali) ormai da un anno era in regime di concordato per cercare di scongiurare il fallimento. Le indagini per bancarotta sono iniziate nel novembre del 2013, quando la Porto di Imperia, ormai in dissesto economico, viene ammessa al regime di concordato preventivo. La procura sta ora notificando gli atti di proroga delle indagini per altri sei mesi. Dodici gli indagati attuali, ma non è escluso che aumentino, proprio a seguito del fallimento. Intanto, i pm, stanno aspettando di acquisire agli atti la relazione dei due curatori fallimentari nominati dal tribunale. Sul registro degli indagati sono finiti gli ex presidenti della società oltre agli ex componenti del consiglio di amministrazione, tra cui l'imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone, già a processo nell'inchiesta sulla truffa per i lavori di costruzione del porto turistico, insieme ad alcuni funzionari comunali.
IL COMMENTO
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