cronaca

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"Missione compiuta": in questo modo il presidente dell'Autorità portuale di Genova Luigi Merlo ha commentato la decisione del governo di fare smantellare la Concordia nel capoluogo ligure. "Ci abbiamo lavorato in un quadro equilibrato dicendo che non si trattava di una competizione fra porti, ma una gara fra privati". "Abbiamo detto che i porti dovevano essere attrezzati per questa operazione e noi lo siamo", ha aggiunto Merlo, secondo il quale "non poteva essere una valutazione di carattere politico ma tecnica".


Soddisfazione per la decisione del governo anche da parte della Cgil: "La Concordia a Genova, per quanto legata a un evento drammatico, avrà ricadute rilevanti sull'occupazione non solo per il comparto metalmeccanico ma anche per l'indotto – dicono Ivano Bosco e Federico Vesigna, segretari generali Cgil Genova e Liguria -.  Si conferma la vocazione industriale e portuale dello scalo genovese. Con l'arrivo della Concordia  si aprono nuove opportunità per l'economia del mare della nostra città con lo sviluppo di una nuova filiera nel settore delle demolizioni".


La decisione del Cdm "testimonia la validità del progetto di smaltimento e riciclo della Concordia presentato da San Giorgio del Porto e Saipem e, con essa, l'esperienza e il know how che le nostre maestranze sono in grado di mettere in campo in un lavoro che non ha precedenti nel nostro Paese e che posiziona Genova quale punto di riferimento nazionale per questa tipologia di intervento". Lo scrivono in una nota i Cantieri S.Giorgio del Porto di Genova. "In questi mesi di dibattito e di attesa da tecnici non abbiamo mai voluto prendere parte al dibattito direttamente né indirettamente. Siamo consapevoli di possedere tutte le caratteristiche necessarie dal punto di vista tecnico-infrastrutturale e da quello normativo, per gestire un'operazione che, per sua natura, richiede elevate competenze e forte attenzione agli aspetti legati alla sicurezza dei lavoratori e alla protezione dell'ambiente. L'acquisizione di questa commessa avrà importanti ricadute economiche sulle numerose aziende dell'indotto che saranno impegnate nei lavori, valorizzando la vocazione cantieristica della città di Genova e le eccellenze territoriali che operano nel comparto".


Non sono mancate però reazioni fuori dal coro. ''Non condividiamo né scelta né motivazioni, ma collaboreremo lealmente sul piano istituzionale. Priorità è la rimozione, ma in questa vicenda i pubblici poteri hanno abdicato alla propria missione''. E' il commento di Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto. E anche Mirko Lami delle Rsu Fiom Lucchini è sulla stessa lunghezza d’onda: "Questo non è un Paese normale – ha detto -. Una scelta in cui non prevale la logica perché se ci fosse stata logica un relitto in quelle condizioni non si rischia di portarlo in un porto lontano, ma nel porto più vicino".