economia

53 secondi di lettura
Dieci giorni, non uno di più. E' il tempo massimo che si sono date le parti in causa sulla vertenza Esaote per giungere a un accordo definitivo, dopo che l'incontro di oggi pomeriggio al Mise ha registrato l'ennesima fumata nera.

Da lunedì prossimo parte una serie di tavoli tra azienda, sindacati, enti locali e Mise per verificare se sussistono le condizioni preliminari a un accordo. Il Governo, da parte sua, ha chiesto di salvaguardare l'azienda attraverso un ripensamento strategico, e i lavoratori in virtù delle specifiche competenze. "Per l'importanza che ha sui mercati nazionali ed internazionali, è costantemente monitorata".

Più ricerca, più innovazione, più efficienza dei processi produttivi. Il piano di ristrutturazione di Esaote, per l'azienda, passa da qui. I sindacati si schierano col governo e vorrebbero intervenire anche su strategie commerciali e prodotti.

I vertici aziendali, dal canto loro, hanno ribattuto che "questo piano industriale non è un colpo di testa ma il frutto di un'analisi attenta e di fatto applicabile solo nella sua totalità".