cronaca

Acam smaltirebbe un decimo dei rifiuti di Genova
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Da qualche settimana i genovesi continuano a fare i conti con le difficoltà di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Nei primi giorni di dicembre era stata la vertenza Amiu e lo sciopero dei lavoratori successivamente sospeso quindi la ripresa dei lavori che ha dovuto fronteggiare l'emergenza e adesso il periodo natalizio dove aumenta fisiologicamente la produzione della spazzatura e soprattutto della carta usata per confezionare i regali.


Il risultato è quello che adesso si trovano sotto gli occhi molti genovesi mentre anche per quello che riguarda lo smaltimento dopo la chiusura di Scarpino la situazione è preoccupante. Gli accordi con per trasferire i rifiuti negli inceneritori del Piemonte avevano individuato degli impianti in grado di smaltire 700 tonnellate al giorno su 850 prodotti quotidianamente ma questo accordo scade a fine anno e l'emergenza continuerà.

Non sono ancora stabiliti accordi per il 2015: la Toscana potrebbe essere una prima meta ei rifiuti liguri per il primo mese poi dovrebbero ricercarsi ancora accordi tra Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna per il resto dell'anno.

Secondo le ultime notizie poi, i rifiuti genovesi (poco meno di un decimo del totale di quelli prodotti) potrebbero essere dirottati nell'impianto spezzino di Saliceti che potrebbe contenerne sino a 2500 tonnellate al mese.


Acam ambiente spiega che è ancora in corso la valutazione del costo dell’operazione, che comunque non dovrebbe essere inferiore alle 200 euro a tonnellata. L’accordo prevede lo smaltimento di 100 tonnellate al giorno. L’importo mensile che la Provincia di Genova andrebbe a pagare per portare i rifiuti a Saliceti si aggirerebbe sui 600 mila euro. In realtà, l’impianto di Vezzano Ligure tratta il rifiuto, ma non lo smaltisce definitivamente. Vengono infatti prodotti combustibile da rifiuto (che viene trasportato in termovalorizzatori e cementifici fuori regione) e materiale di scarto (da destinare in discariche, anche in questo caso nel resto dell’Italia). Ecco perché il costo dell’operazione è destinato a lievitare notevolmente.