
Succede sulla riviera ligure di Ponente, dove le beghine che frequentano la parrocchia hanno assistito sgomente all'affissione della locandina del film di cui, evidentemente, conoscevano bene trama e contenuti. E' scattata la rivolta. Eppure i Salesiani, proprietari della sala, con la tolleranza che distingue quell'ordine religioso hanno fatto sapere che per loro non c'era "nessun problema, il film poteva essere proiettato". Anzi, avrebbe anche fatto cassa visto che 'Cinquanta sfumature di grigio' è la pellicola più attesa dell'inverno.
Nulla da fare: loro, le pie donne, non hanno desistito e hanno utilizzato armi pesanti per dire no al sadomaso e al bondage in casa salesiana. Un tourbillon di lettere di proteste, telefonate, insomma una cascata di indignazione senza sfumature è piovuta sulla testa dei poveri salesiani e del gestore. Picchia e mena, la programmazione è stata cancellata, cancellazione che è stata annunciata con un triste foglietto attaccato nella bacheca che ospitava la locandina. Un foglietto sul quale è stato scritto così: "Informiamo il pubblico che il film non verrà proiettato, non per nostra volontà". Firmato, il gestore. Gestore il quale lamenta "la multa da pagare per la mancata proiezione. Ci sono dei contratti da rispettare, era novembre che avevamo comprato la pellicola". E infatti la multa arriverà, e pure salata. Ma vuoi mettere con la tutela della morale degli adolescenti.
IL COMMENTO
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