I due milioni di euro depositati in Svizzera non sarebbero stati portati tutti nel 2008, ma in più soluzioni e ben prima di quella data. E' questo uno dei cardini della difesa di Gino Paoli, accusato di avere evaso il fisco per 800 mila euro. Il cantautore genovese avrebbe incontrato il suo legale Andrea Vernazza ieri pomeriggio.
"Smantelleremo ogni accusa - aveva detto il legale -. E comunque Paoli voleva far rientrare quel denaro, per questo si era rivolto al commercialista. Voleva rimettersi nella legalità. La procura, invece, contesta a Paoli di avere portato i due milioni di euro, in parte frutto di pagamenti in nero per le esibizioni alla Festa dell'Unità, tutti in una unica soluzione. Il 2 marzo Paoli sarà interrogato dai magistrati.
cronaca
Paoli, l'avvocato: "Soldi in Svizzera prima del 2008"
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