
La conferenza del MUN si tiene a Genova dal 2002 ed è arrivata quest'anno alla dodicesima edizione. Sono molte le scuole genovesi coinvolte nel progetto, ma la più ampia partecipazione arriva dal Liceo Linguistico Deledda, tra i primi promotori dell'iniziativa, che quest'anno si svolge con il patrocinio di Expo 2015: “Il cibo sarà il tema fondamentale di questa conferenza, che diventa un valore aggiunto per l'Expo di Milano”, dice Dina Kotelnikova, direttore del GeMUN e insegnante di lingua russa al liceo Deledda e all'Università di Genova.
All'evento partecipano studenti di età compresa tra i 14 e i 26 anni provenienti da scuole superiori e università italiane e estere: “Quest'anno i ragazzi del MUN sono seicento: abbiamo 250 locali e 350 stranieri. Dalle università abbiamo già ricevuto 50 iscrizioni”. Si tratta quindi di un'iniziativa all'insegna dello scambio culturale: sono cinquantaquattro le nazionalità rappresentate, molti studenti alloggeranno negli alberghi cittadini, ma per alcuni è stato possibile scegliere un'altra opzione. Come ogni anno, è stata offerta agli studenti stranieri la possibilità di essere ospitati da famiglie degli studenti genovesi: quest'anno sono sessanta i nuclei familiari locali che hanno aderito all'iniziativa.
Per gli studenti che provengono da fuori Genova e dall'estero sono stati organizzati tour attraverso la città: “Gli itinerari sono stati creati dai professori di storia dell'arte del Deledda, noi ragazzi ci occuperemo di accompagnare i gruppi, in qualità di interpreti – dice Margherita Parodi, 18 anni, che, al suo quarto GeMUN, ricopre la carica di Segretario Generale – Durante la preparazione, mi sono occupata di creare i team per la gestione della conferenza e dei topic da trattare nelle varie commissioni”.
I giovani partecipano alla stesura e alla discussione di vere e proprie risoluzioni e si occupano anche della logistica e della sicurezza dell'evento sotto l'occhio vigile di un centinaio di professori. Come per ogni evento ufficiale, il dress code è d'obbligo: banditi look appariscenti e inappropriati, ragazzi e ragazze sono tenuti a indossare un abbigliamento formale. Piccoli diplomatici crescono.
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo