Una serata con al centro la musica, come ama dire Pippo Baudo, la terza serata del Festival di Sanremo, tutta duetti e sentimenti, con soli big in gara accompagnati da ospiti spesso di prestigio. La puntata ha preso subito il via con la contagiosa febbre della 'Paranza', dall'andamento caraibico e dalla rima travolgente che Daniele Silvestri ha arrangiato con Capone BungtBangt, la band che usa per strumenti materiali riciclati. Tra Pippo Baudo e Michelle Hunziker è sempre più situation comedy, i due duettano, scherzano sul 'tric trac' ormai tormentone del festival, sulle 500 rose rosse che forse il calciatore Antonio Cassano le ha mandato con scritto 'Tifo per te' e che Baudo ha scherzosamente attribuito al ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa che ha criticato il caro-compenso dei conduttori. Lei, che è migliorata ancora imponendo la sua personalità, si è presentata "boccolosa" indossando abiti Alberta Ferretti eleganti e giusti per lei. Ad un certo punto Pippo Baudo si è rivolto al direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, seduto in prima fila e lo ha esortato ad applaudire con più convinzione. Ha fatto un figurone Enrico Ruggeri come ospite di Milva in 'The show must go on' in cui la rossa ha messo tutta la teatralità e la melodrammaticità che l'ha fatta diventare uno dei personaggi del Festival. Simone Cristicchi ha uno dei brani più ammirati, 'Ti regalero' una rosà, insieme a Sergio Cammariere ha dato vita a una performance arricchita di drammatiche note jazzate. Michele Zarrillo è stato chiamato, insieme a Tullio De Piscopo, a cantare con Fabio Concato 'Oltre il giardino', una ballata essenziale ed elegante su un cinquantenne rimasto senza lavoro. Baudo ha evidenziato la storia da emigrante di ritorno di Piero Mazzocchetti, il mago del crossover come ama definirlo il suo produttore Adriano Aragozzini, ier sera in duetto con Amii Stewart. 'Schiavo d'amore' si è guadagnata l'ovazione del Teatro Ariston. Mango e Laura Valente, coppia anche nella vita oltre che al Festival, hanno proposto 'Chissa' se nevicà in una versione più orchestrale e meno puntata sul ritmo. Gli Stadio hanno scelto come partner una delle interpreti più raffinate e ricercate d'Europa, Teresa Salgueiro, voce solista dei Madredeus. Con Mario Biondi, 'Amami per sempre' è diventata un gioco di contrasti tra la raffinatezza e le note alte di Amalia Gré e le aperture molto black di Biondi. Nelly Furtado, diva del pop più intelligente ha dato ad 'Appena prima di partire' l'evidenza di un ritornello che gli Zero Assoluto non erano riusciti a valorizzare. Tosca ha un pezzo molto bello, 'Il terzo fuochista', l'ha scritta Massimo Venturiello che ha cantato con Tosca in perfetto look da chansonnier da quartieri nobili. Molto riuscito, e ben assortito, il duetto di Francesco Sarcina, voce delle Vibrazioni e i Velvet per 'Tutto da rifare'. Nada ha chiamato accanto a sé Cristina Donà per 'Luna in piena' praticamente tutto a due voci armonizzate accentuando l'erotismo dell'esibizione. Il debutto di un coro lettone a Sanremo è stato favorito da Al Bano che per arricchire 'Nel perdono' ha chiamato i Cosmos, formazione di sei cantanti di Riga. Paolo Rossi per raccontare che 'In Italia si sta male' è arrivato vestito da garibaldino alla guida dei Tetes des bois, in camicia rossa anche loro. Rino Gaetano che ha scritto la canzone, avrebbe apprezzato. Stefano Bollani, uno dei migliori pianisti della nuova scena del jazz, ha rifatto con efficacia il Dorelli di 'Portofino', oltre che cantare 'Meglio cosi''. Francesco e Roby Facchinetti hanno voluto sul palco dell' Ariston Anggun, cantante indonesiana diventata una star del pop internazionale ma 'Vivere normale' non si è salvata dalle stonature.
Cronaca
FESTIVAL, I DUETTI DELLA TERZA SERATA
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