
“Costruire ancora? E per vendere a chi? – esordisce il numero uno della Cisl spezzina – I nostri problemi di dissesto idrogeologico non ci permettono di pensare in questo senso. La proposta di Ance è contraria a quelle della Filca e della Cisl che sono da anni sui tavoli regionali. E’ da quelle che bisogna ripartire”.
“E’ necessario infatti – osserva Carro - riattivare i vertici sul dissesto idrogeologico e sulla riqualificazione attraverso i piani di quartiere. Queste sono le parole chiave che portano alla messa in sicurezza. Non c’è bisogno di una nuova cementificazione ma di un ripristino dell’esistente con utilizzo di nuovi materiali a risparmio energetico. Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare pubblico è giusto ragionare su affitti calmierati dando risposte ai cittadini. Alla Spezia abbiamo più di 1.500 alloggi sfitti».
«E’ così che bisogna fare – chiosa Carro - in un territorio, il nostro, a rischio ogni volta che piove. La via giusta è ristabilire l’equilibrio tra uomo e natura. Questi sono i fronti su cui intervenire facendo crescere l’occupazione e rilanciando il settore edile. Non serve del nuovo cemento».
IL COMMENTO
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