cronaca

Secondo il pm è stato lui a urtare lo scooter di Jacopo Crovetto
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Secondo gli inquirenti fu lui a provocare l'incidente in cui morì il 17enne Jacopo Crovetto dopo 13 giorni di agonia. Il pm Pier Carlo Di Gennaro ha chiesto di rinviarlo a giudizio del 44enne che era alla guida del furgone che travolse la moto del ragazzo in corso Italia, a Genova, lo scorso 27 marzo.

Per il pm infatti l'autista avrebbe mentito durante le indagini sulla dinamica dei fatti. A inchiodare l'uomo un deflettore anteriore piegato che, secondo gli agenti della sezione infortunistica della polizia municipale, sarebbe stato urtato durante l'incidente. L'uomo, invece, aveva detto che il deflettore era guasto e che per questo lo teneva inclinato.

Durante le indagini sarebbe emerso che l'autista stava viaggiando a una forte velocità e avrebbe urtato con lo specchietto la testa del giovane, facendogli perdere l'equilibrio. La botta sarebbe stata talmente forte da piegare il deflettore.

Jacopo, residente a Bogliasco, stava rientrando a casa da scuola, l'istituto Nautico di Genova. In un primo momento si era pensato a un'auto pirata che poteva avere toccato la moto facendola andare contro il furgone, ma tale circostanza era stata poi smentita dalle testimonianze raccolte.