
Eco, nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932, è deceduto alle 22:30 di ieri nella sua abitazione. Tra i suoi maggiori successi letterari 'Il nome della rosa' del 1980, che ispirò il film di Jean-Jacques Annaud e 'Il pendolo di Foucault' (1988). Il suo ultimo libro critica al giornalismo, 'Numero zero' è stato pubblicato lo scorso anno da Bompiani. Oltre che di romanzi di successo internazionale, nella sua lunga carriera Eco è stato autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia.
Da semiologo a romanziere star : scrisse Opera aperta neoavanguardia e Il nome della rosa.
Profondo cordoglio per la scomparsa di Umberto Eco è stato espresso ai familiari dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Esempio straordinario di intellettuale europeo, univa una intelligenza unica del passato a una inesauribile capacità di anticipare il futuro", sottolinea Renzi che con lui si era intrattenuto a Milano, a Expo, lo scorso giugno assieme al Presidente francese Francois Hollande, proprio sui temi della identità europea, dell'innovazione scientifica, della memoria e della lotta contro l'intolleranza.
"Una perdita enorme per la cultura, cui mancherà la sua scrittura e voce, il suo pensiero acuto e vivo, la sua umanità", conclude il presidente del consiglio.
Eco verrà commemorato nella sua città d'adozione, Milano. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla famiglia, infatti, il feretro del grande scrittore e semiologo dovrebbe essere esposto nel corso di un rito civile al Castello Sforzesco. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni, l'orientamento dei parenti: un rito civile che dovrebbe tenersi martedì prossimo, 23 febbraio, alle 15, al Castello Sforzesco.
IL COMMENTO
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