Ergastolo. È la pena richiesta in appello dal sostituto procuratore generale di Milano per Antonio Rasero, accusato dell'omicidio del piccolo Alessandro Mathas, morto nel 2010 in un residence di Nervi dopo una notte a base di cocaina e hashish con Antonio e la madre del bimbo, Katerina.
La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria davanti alla Corte d'Assise d'Appello del capoluogo lombardo. Secondo l'accusa, il broker di 34 anni avrebbe seviziato e ucciso il figlio di Katerina Mathas, sua compagna occasionale.
Rasero, intanto, continua a proclamarsi innocente. "Ho sempre parlato della mia debolezza, ovvero l'uso della cocaina - ha detto Rasero in aula - ma non ho mai perso la lucidità usandola a tal punto da poter far male a qualcuno, tanto meno a un bambino. Sono stato condannato in primo grado e poi assolto in secondo. Mi ritrovo ora ad essere di nuovo imputato, ma finché avrò anche solo un filo di voce lo userò per dire che sono innocente".
Il broker era stato condannato a 27 anni di carcere per omicidio in primo grado ma poi assolto in appello, sempre a Genova. La Cassazione, però, ha annullato con rinvio il proscioglimento e il processo è ripartito oggi davanti ai giudici milanesi, in quanto a Genova non c'è un'altra sezione d'Assise d'appello.
Katerina Mathas, invece, era stata assolta a Genova nel luglio 2014 per l'accusa di omicidio, ma condannata in via definitiva a quattro anni per abbandono di minore.
"Me lo aspettavo", è il commento di Giovanni Antonio Rasero in aula a Milano . "Era ovvio che il pg chiedesse l'ergastolo - ha detto l'avvocato Luigi Chiappero, difensore di Rasero - dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione della corte d'assise d'appello di Genova. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo anche nei due grado di giudizio". L'avvocato Chiappero dovrebbe fare la sua arringa il primo marzo. Oggi, al processo, è stata la volta degli avvocati di parte civile Manuele Ciappi e Igor Dante che assistono i nonni materni del piccolo Alessandro.
LA STORIA - Di quella drammatica notte del marzo 2010 Rasero e la Mathas si erano accusati reciprocamente. La donna ora è in detenzione domiciliare e vive ad Arenzano, nel ponente ligure, insieme al compagno con cui ha avuto una bimba che ha appena un anno. Da quella notte del marzo 2010 sono passati sei anni e ancora non c'è una verità per la morte del piccolo Ale, vittima innocente che, forse piangeva perchè non mangiava da diverse ore.
Nel residence di Nervi il piccolo era rimasto per oltre un'ora insieme a Rasero mentre la mamma era fuori, a cercare cocaina. La donna riferì agli inquirenti che al suo ritorno il piccolo era sul divano del residence e poi lei si addormentò. Solo al mattino dopo il bimbo fu portato al Gaslini ma ormai non c'era più nulla da fare. In seguito Katerina restò in prigione per alcuni giorni ma poi venne scarcerata mentre Rasero restò in carcere fino all'assoluzione della corte d'assise d'appello. E ora il nuovo processo a Milano rinviato al primo marzo quando, forse, ci sarà la sentenza.
cronaca
Omicidio del piccolo Alessandro, chiesto l'ergastolo per Rasero
Nella prima sentenza d'appello era stato prosciolto
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