cronaca

Indagine della Procura di Genova, sospetti collegamenti con Delnevo
1 minuto e 7 secondi di lettura
È ritenuto la mente di diversi attentati terroristici, tra cui quello del museo del Bardo. Noureddine Chouchane, il tunisino ucciso in un raid americano il 19 febbraio a Sabrata, nel 2011 era passato a Genova per ritirare il passaporto. La Procura cittadina ha aperto un'inchiesta.

Fonti investigative hanno confermato che il passaporto, ritirato dal consolato tunisino, era vero. Su quegli spostamenti e sui motivi che li hanno provocati, il pool antiterrorismo di Genova ha aperto una inchiesta al momento per atti relativi, ma non è escluso che nelle prossime ore possa essere iscritta l'ipotesi di reato di reclutamento con finalità terroristiche. Gli approfondimenti investigativi sono stati affidati alla Digos.

Chouchane, quando si trovava in Italia, aveva un permesso di soggiorno rilasciato da Ancona. Un campanello d'allarme per gli inquirenti: nel capoluogo marchigiano, infatti, sarebbe stato reclutato Giuliano Ibrahim Delnevo, il giovane genovese ucciso in Siria nel giugno del 2013. Nei mesi scorsi la procura genovese aveva archiviato l'inchiesta sulla morte ma aveva trasmesso gli atti ai colleghi anconetani per indagare sulla rete di reclutatori.

Chouchane e Delnevo si conoscevano? Era stato il primo a reclutare il secondo? O si tratta di semplici coincidenze? Gli inquirenti al momento escludono che il tunisino fosse radicato in Liguria. "Era nella nostra regione solo di passaggio" spiega una fonte qualificata. Ma gli interrogativi sono tanti. All'inchiesta il compito di risolverli.