
Punto di ritrovo a Genova, insieme ai lavoratori di Savona, per mettere sotto accusa il Governo, reo di un "colpo di mano per stracciare l'accordo sigliato a marzo, tra le organizzazioni sindacali e il ministero delle infrastrutture e trasporti". Sotto accusa anche "l'obbligo dell'80-20% anche per i lavori di manutenzione e servizi", che determina "una falsa liberalizzazione del mercato che di fatto porterà alla precarizzazione dei rapporti di lavoro, un abbassamento delle professionalità, e la perdita di centinaia di posti di lavoro".
IL COMMENTO
“Noi non vi votiamo, perché la strada non abbiamo!”
L'essenza di Francesco, un addio tra la gente