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Da Tachtsidis a Burdisso, da Rincon a Rigoni tutti col mister
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Per uno che si diceva nei giorni della tensione e del golpe che avesse lo spogliatoio contro non c’è male. Iniziò Tachtsidis con gli altri, stupendo tutti, abbracciando Giampiero Gasperini dopo la vittoria di Bergamo all’andata, un risultato fondamentale per l’avvio di una stagione che poi ha preso la piega che conosciamo. Dopo la vittoria sudatissima con l’Udinese toccò al portiere Perin portare in trionfo il tecnico sotto la Gradinata Nord che con i friulani in vantaggio fece partire qualche coro, poi zittiti dal resto dello stadio, contro il mister. Poi altri fatti analoghi dopo il 3-2 al Torino e dopo il successo sull’Inter.

Il resto è storia recente con Gasperini ancora sotto alla Nord in tripudio dopo il derby spinto proprio dai giocatori. E se il film non basta ecco le parole. Burdisso a fine gara con la Samp ha detto: "Non m’immagino un Genoa senza Gasperini". In settimana ecco Rincon che sottolinea quanto segue: "Devo molto all’allenatore, sono stati due anni splendidi". Per finire a Rigoni: "Gasperini? Decide la società ma per noi va bene, ovvio."

Insomma dopo l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori nazionali e locali, dopo l’intera tifoseria, pure i giocatori confermano il tecnico che ha vinto di più col Genoa (promozione in A e due piazzamenti europei) portando alle casse milioni di plusvalenze. Il presidente Preziosi osserva questa marea compatta e adesso dovrà decidere con Ivan Juric in stand by ma che continua a rimanere molto sul vago. Fermo restando che i successi di Gasperini sono anche una sua rivincita perché se è vero che se le cose quando vanno male le colpe sono sue, è giusto riconoscerli il merito di un decimo posto vicino che rappresenta comunque un buon traguardo. Dopo il match con l’Atalanta che chiuderà il sipario su questa stagione non ci saranno più tattiche e ognuno si assumerà le proprie responsabilità