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Sarà l'assemblea dei soci, convocata per lunedì prossimo, a decidere la liquidazione di Gsl. La Regione ha deciso di troncare il rapporto con due delibere che non sono andate giù a Gsl “perché le motivazioni non hanno nulla a che vedere col lavoro dei chirurghi e coi pazienti”, osserva Berti Riboli. Eppure le intenzioni erano più che buone: secondo i dati presentati in conferenza il modello ha consentito di arginare buona parte delle fughe verso Piemonte e Lombardia.
“Da fine novembre 2011 fino al 30 aprile 2016 abbiamo trattato oltre 9.500 persone affette da patologie che venivano trattate con protesi o artroscopie, sono malattie piuttosto diffuse in Liguria”, dice Berti Riboli. Anca, ginocchio e spalla gli interventi più frequenti. Un giro virtuoso che, secondo le stime effettuate, ha consentito alla Regione di risparmiare il 15% rispetto alle spese per curare questi pazienti fuori Liguria.
Il tutto grazie a una convenzione sperimentale, attiva prima su Albenga e poi estesa al Ponente e all’intero territorio regionale, che però andrà a esaurirsi a fine luglio 2016. Ora si chiede alla Regione di aprire una nuova procedura pubblica, anche perché l'emergenza si gioca anche sul fronte occupazionale. In Gsl sono 53 i lavoratori che rischiano il posto.
IL COMMENTO
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