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Dopo che Ericsson ha annunciato 137 esuberi nel capoluogo ligure
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Ancora un fulmine si abbatte sulla collina degli Erzelli. All'interno di un piano lacrime e sangue a livello globale, Ericsson ha annunciato nelle scorse ore che procederà a 137 esuberi a Genova. Una notizia che non fa che confermare i timori che Primocanale.it ha sempre espresso nei confronti del progetto del Polo Tecnologico agli Erzelli.

Da oggi iniziamo una serie di interviste sul tema, per capire la situazione che va delineandosi. La prima è al senatore Maurizio Rossi (Gm-Liguria Civica), che più volte ha sollevato il caso sull'operazione Erzelli e sulla sua 'galassia', anche in Parlamento.

Ericsson ha annunciato 137 esuberi a Genova. Si tratta di un duro colpo anche per il progetto Erzelli?

"Ho combattuto da solo contro gli Erzelli per tre anni prendendomi improperi e insulti. Ho sempre detto che Ericsson era a rischio e ho denunciato già tre anni fa la possibilità che, il giorno in cui l'Università dovesse approdare agli Erzelli, probabilmente Ericsson non ci sarebbe più stata. Ho sempre detto che era inaccettabile il finanziamento di denaro pubblico ad Ericsson per un trasferimento da una zona all'altra di Genova che creava disoccupazione e non un incremento di posti di lavoro. Mi dispiace vedere che avevo ragione e moltissimo per chi rischia il posto di lavoro ma perché tutti - mondo politico, associazioni e sindacati - si sono bevuti le balle raccontate in tutti questi anni? Devono arrivare i licenziamenti per capire la gravità di una situazione?".

Adesso cosa accadrà al progetto Erzelli?

"Io non ne parlo più di Erzelli. Ho provato a urlare il mio sdegno per anni e nessuno mi è stato vicino. Genova è una città omertosa dove certi argomenti che toccano interessi particolari non si devono toccare e le colpe sono trasversali da destra a sinistra. Non chiedete a me cosa ne penso. Andate a rileggere tutti i miei interventi".

Questa situazione poteva essere evitata secondo lei?

"Ora chi ci rimette sono i lavoratori e non è giusto. Ci si poteva lavorare con grande anticipo, ma con questa classe dirigente di struzzi, tutti coinvolti nella difesa dell'indifendibile, dove volete che andiamo? Tutti stanno con la testa sotto la terra e poi, se arrivano i guai, si meravigliano. E purtroppo ci sono già altri fallimenti annunciati, di cui si stanno scrivendo le nuove favole. E necessario che siano i cittadini ad aprire gli occhi, perché chi dovrebbe mette la testa sotto terra".