Chiavari dichiara guerra alle squillo. Il sindaco Roberto Levaggi ha firmato nelle scorse ore un'ordinanza che vieta fino al 30 settembre a chiunque di esercitare nelle strade e in tutto il territorio a uso pubblico il meretricio e di contrattare prestazioni sessuali a pagamento. Vietato pure intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, "soggetti che chiaramente esercitino il meretricio su strada". La violazione dell'ordinanza comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 300 euro.
Alla base del provvedimento del sindaco Levaggi c'è la consapevolezza che l'elevato numero di presenze a Chiavari nel corso della stagione estiva tenda a far aumentare il numero di prostitute present in strada. Questo - si legge nel testo dell'ordinanza - provoca "effetti negativi sulla sicurezza urbana", "ricadute negative sulla circolazione stradale", "disturbo alla quiete pubblica", "notevoli problemi di igiene pubblica" e "offesa alla pubblica decenza".
cronaca
Chiavari, Levaggi firma l'ordinanza anti-prostituzione
In vigore fino al 30 settembre. 300 euro di sanzione per i trasgressori
45 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Lunedì 25 Novembre 2024
Pirondini: "A Grillo dico grazie, non riesco a immaginare un Movimento senza di lui"
Lunedì 25 Novembre 2024
Violenza donne, l'avvocato penalista: "Ecco come funziona il codice rosso"
Lunedì 25 Novembre 2024
Il medico risponde - Influenza e Covid, cosa ci aspetta nelle prossime settimane?
Domenica 24 Novembre 2024
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità
Ultime notizie
- Varese Ligure, 38enne si ustiona al viso: soccorso con l'elicottero
- Esami truccati all'Università: per 25 studenti e professore messa alla prova
- Convention Bureau Genova nomina 9 ambasciatori
- Crollo Pino a Capolungo, abitante accusa: "Tragedia sfiorata"
- Imperia, consegnati i premi San Leonardo - città di Imperia 2024
- Al Carlo Felice il 'Requiem tedesco' di Johannes Brahms
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità