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Di fatto un passaggio dal privato al pubblico che applica il nuovo codice dei contratti e segna una svolta decisiva per evitare il temuto stop alle opere. Lo aveva preannunciato lo scorso 29 ottobre l'ad di Rfi, Maurizio Gentile. "È stato deciso di imprimere un grosso cambiamento per la gestione dell'opera - spiega - ma anche dal punto di vista del controllo ambientale". Le istituzioni locali hanno infatti chiesto di spostare sul territorio l'osservatorio ministeriale, in modo da monitorare costantemente la situazione. "Si insedierà nelle zone dei lavori e avrà una frequenza settimanale - spiega Romano - in più verrà esteso alle Arpa, organi terzi che esercitano già il controllo sul territorio".
Oltre al timore per un possibile blocco dell'opera, l'inchiesta ha scatenato un allerta anche sotto il profilo occupazionale. Iolanda Romano ricorda che "i protocolli sottoscritti sono tuttora validi e prevedono un coinvolgimento dei lavoratori sul territorio attraverso i Centri per l'impiego regionale". Sulla data di fine lavori pronosticata da Delrio, il 2021, il commissario conferma: "Quelle sono le previsioni. Dovremo però gestire bene il cambio in corsa".
IL COMMENTO
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