economia

"Settore a rischio sommerso, serve una regolamentazione"
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Confartigianato Liguria lancia l'allarme e chiede una regolamentazione della Sharing economy, che fra piattaforme di 'condivisione' di case, auto e altri beni e servizi conquista sempre più spazio e se da una parte può fornire vantaggi al consumatore, dall'altra rischia di mettere in difficoltà moltissime imprese.

Secondo le stime dell'Ufficio studi nazionale di Confartigianato sono 30.548 le micro e piccole imprese artigiane a rischio in Liguria, in quanto operano nei settori in cui sta crescendo l'economia collaborativa, dalla casa (vedi AirBnb) alla cucina, dalla mobilità (Uber e Blablacar ad esempio) allo scambio di beni di consumo e servizi.

L'analisi nazionale colloca la Liguria al quarto posto in Italia per incidenza del numero di microimprese artigiane sul totale delle realtà liguri che potenzialmente potrebbero subire danni: il 35,3%. "Si tratta di un fenomeno cresciuto negli ultimi anni, anche come conseguenza della crisi economica - commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria - e spesso difficile da controllare a livello normativo. Proprio per questo, la cosiddetta economia collaborativa rischia di amplificare il fenomeno del sommerso generando una concorrenza sleale nei confronti delle nostre micro e piccole imprese artigiane. Non abbiamo posizioni contrarie preconcette ma chiediamo garanzie per l'utenza finale e le stesse regole fissate per gli imprenditori".