Tirreno Power e i sindacati di categoria hanno sottoscritto l'accordo per la gestione dei 181 lavoratori in esubero di Vado Ligure, Civitavecchia, Napoli e Roma, quasi la metà dei lavoratori dell'azienda. "Il processo di ristrutturazione si è reso necessario a causa del sequestro dei gruppi a carbone di Vado Ligure e della profonda crisi del settore della generazione termoelettrica", scrive l'azienda.
I gruppi a carbone di Vado vennero sequestrati dal gip del tribunale di Savona per presunte irregolarità ambientali sulle emissioni. "Tirreno Power ha costruito un piano dotato di un fondo di oltre 20 milioni per creare nuove opportunità d'impiego a sostegno dei propri lavoratori e a ridurre il più possibile l'impatto sociale. Il tema della rioccupazione è al centro dell'impegno congiunto di azienda e sindacati attraverso ricollocamento e formazione. Questo complesso di azioni è stato reso possibile anche dall'intervento del ministero dello Sviluppo economico, della Regione Liguria e di altre istituzioni", afferma Tirreno Power.
Il documento prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali per tutta la durata del 2017, a cui si affiancano da subito iniziative per il ricollocamento, l'autoimprenditorialità e la formazione. A queste iniziative si aggiunge, per il sito di Vado Ligure, il programma di reindustrializzazione finalizzato all'attrazione di imprese interessate a sviluppare iniziative industriali. Inoltre, i lavoratori potranno proporsi per costituire cooperative che verranno supportate da parte dall'azienda anche con l'eventuale messa a disposizione di asset dei siti. Entro il prossimo febbraio i lavoratori di tutte le sedi coinvolti nella mobilità potranno aderire a un programma di uscita volontaria dall'azienda usufruendo di un incentivo economico.
"Si tratta del primo accordo nel settore elettrico che gestisce gli esuberi nel settore con la definizione di strumenti per supportare da un lato il risanamento aziendale e dall'altro limitare l'impatto sociale degli contrazioni occupazionali", dice il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani. "L'intesa - spiega il leader sindacale - definisce le massime condizioni possibili di tutela integrativa salariale e a supporto della ricollocazione con importi superiori di qualunque accordo precedentemente realizzato".
"Infatti - prosegue Pirani - mentre 41 lavoratori saranno oggetto di ricollocamento in azienda, gli altri 145 saranno invece soggetti a percorsi che prevedono macro strumenti, quali la cassa integrazione straordinaria, la mobilità volontaria/obbligatoria e iniziative a supporto della ricollocazione il tutto supportato da forte incentivazione".
cronaca
Tirreno Power, accordo per 181 esuberi: fondo da 20 milioni per il ricollocamento
Ammortizzatori per il 2017, poi sostegno all'autoimpresa
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