
"Il 2017 sarà il primo anno effettivo di operatività della nuova Camera - commenta il presidente Luciano Pasquale - e sarà un anno, in un certo senso, di transizione in cui dovremo monitorare molto attentamente i flussi finanziari in rapporto agli interventi realizzati".
La Camera di commercio Riviere di Liguria, nata ad aprile dall'accorpamento fra le Camere di commercio di La Spezia, Imperia e Savona, prima in Italia ad avere messo insieme tre realtà, deve fare i conti con la riforma camerale che ha messo in campo il taglio dei diritti annuali, nel 2015 del 35%, quest'anno del 40% e nel 2017 del 50%.
"Si tratta di una riforma che cambia sostanzialmente il senso e il modo di essere del sistema camerale, chiamato a nuove funzioni e a nuove modalità operative, ma con risorse finanziare praticamente dimezzate, con il serio rischio di ridurre le possibilità operative complessive, soprattutto per quel che concerne le attività non strettamente istituzionali o promozionali in senso lato" continua Pasquale.
Dal punto di vista economico, il preventivo 2017 approvato oggi dal consiglio chiude con un disavanzo economico di 1.727.410 euro "che trova causa e motivazione principalmente in tre fattori", sottolinea una nota: oltre alla riduzione del diritto annuale, la strategia dell'ente di continuare a impeganre risorse per la promozione dell'economia locale e confermare le azioni di sostegno alle imprese e di raggiungere il pareggio di bilancio attingendo agli avanzi patrimonializzati negli esercizi precedenti.
IL COMMENTO
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