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Il sindaco uscente: "Questa amministrazione deve andare avanti"
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Marco Doria non si sbottona. Nell’ultima conferenza stampa di fine anno non c’è verso di ottenere un’idea precisa sulla ricandidatura o meno alle prossime comunali. “Questa amministrazione – dice – può andare avanti. Genova può e deve essere governata dal centrosinistra”, in cui “si riconosce una bella fetta di genovesi” e che “deve lavorare all'unità con gli obiettivi dello sviluppo e della solidarietà, che solo il nostro schieramento può dare”.

Parole sibilline, che a qualcuno sembrano l’ennesimo ‘ni’ o forse la pretesa velata di non volersi tirare indietro.
 Il partito che lo sostiene, il Pd, ha comunque deciso di andare avanti e di mettersi al lavoro per trovare un nome che compatti tutto il polo. Solo allora Doria si farebbe ufficialmente da parte, come ha annunciato durante la direzione degli scorsi giorni e ancora prima al segretario provinciale Terrile. Insomma, la strategia non cambia.

Poi Doria sciorina gli obiettivi del futuro, come fossero un programma: l'alta velocità ferroviaria Genova-Milano, il nuovo waterfront cittadino, il Blueprint di Renzo Piano, lo sviluppo del parco tecnologico di Erzelli, la messa in sicurezza idrogeologica della città, il consolidamento dello sviluppo turistico, il mantenimento delle riparazioni navali.

Gennaio sarà poi un mese cruciale: il Ministro della Coesione Territoriale Claudio De Vincenti ha convocato il Comune per dare concretezza al 'Patto per Genova', che prevede 110 milioni di euro di investimenti pubblici in città. Sempre a gennaio si saprà quale dei 76 progetti candidatisi, il 20% da fuori Italia, avrà vinto la 'Blueprint Competition', il concorso internazionale di idee per realizzare il nuovo waterfront disegnato da Renzo Piano. Chi conosce Doria dice che l’annuncio arriverà a gennaio o al massimo a febbraio, probabilmente su Facebook, come aveva fatto per annunciare il No al referendum.