cronaca

Nel 2021 ci saranno 80 aziende e 9.500 addetti
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 La data per la messa a regime e l'equilibrio finanziario è il 2021. Lo studio di fattibilità presentato questa mattina da Confindustria Genova per il Parco scientifico e tecnologico che diventa 'Great gate', condiviso con Regione Liguria, Comune di Genova, Università di Genova, Iit e Ght (la società promotrice del parco) disegna lo schema dei contenuti e dei potenziali servizi e delinea la società di gestione che dovrebbe essere mista - pubblico e privato insieme, ma a maggioranza privata - e detta le scadenze per far decollare definitivamente il progetto.

Entro febbraio andrà costituito il Comitato promotore, entro marzo realizzato il piano scientifico con la governance. "Alla fine del percorso, ad aprile, dovremo decidere e partire e a quel punto il parco potrà volare" dice il presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini. "Mi piacerebbe che questo progetto, che per la prima volta ha aggregato tutti, potesse diventare parte della campagna elettorale di qualunque candidato sindaco si voglia proporre, che diventi un progetto per la città e non sia usato come terreno di scontro elettorale" completa.

Lo studio di fattibilità per dare l'avvio concreto parte dalle 19 aziende già insediate (Ericsson, Siemens, Iit, Esaote, Liguria Digitale più diverse piccole e medie imprese), con 2.200 dipendenti complessivi, e ne prevede a completamento, nel 2021, 80 per 9.500 addetti, che ne farebbero il parco più importante d'Europa. E oltre alle aziende ci sarà anche l'Università, che conferma la decisione ad andare avanti con il progetto di insediamento.

Sentite 34 imprese hi-tech e 12 enti pubblici o privati, rappresentanti di centri di ricerca e istituzioni, Confindustria Genova identifica la 'missione' del Parco scientifico e tecnologico nella "proposta di servizi volti a integrare l' ecosistema dell'innovazione esistente a livello territoriale e aumentare la competitività di chi opera nella ricerca, nella produzione, nella formazione e nei servizi pubblici".

Le aziende chiedono servizi di networking, comunicazione, lobbying e marketing territoriale, ma sarà la società di gestione a decidere il resto. "Per quanto riguarda i contenuti, sono tre i filoni principali - riassume Fabrizio Ferrari, vicepresidente di Confindustria con delega all'alta tecnologia - la digitalizzazione, le scienze della vita come le problematiche sanitarie, e poi smart city e smart sea".

Tecnologia, quindi, allargata a tutti i settori, con uno sguardo particolare a sanità e mare. A guidare il Parco scientifico e tecnologico sarà una società di capitali, da costituire fra maggio e giugno. Per quanto riguarda la sostenibilità economica, le spese operative secondo le previsioni saliranno da 1,1 milioni nel 2018 a 2 milioni nel 2021 con i ricavi a 2.660.000.